Progetto SOS Donna (2022)

da | Apr 11, 2022 | 0 commenti

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Descrizione del progetto SOS Donna

Questo progetto mira a porre in essere azioni per la promozione dell’empowerment per le donne che subiscono violenza da partner o ex partner nelle relazioni di intimità. Questa violenza presenta dinamiche particolarmente problematiche, pericolose e recidivanti nel tempo, le cui conseguenze possono essere affrontate solo con interventi strutturati, e a lungo termine, a favore dei soggetti oggetto di violenza (donne e minori).

Obiettivo del progetto è quello di favorire la costruzione e la realizzazione di percorsi individualizzati di uscita dalla violenza per le donne e i loro figli/e in un’ottica di sostegno all’empowerment puntando alla integrazione in una società che, chi ha subito violenza, deve poter percepire come sicura ed affidabile.

Tra le azioni necessarie si inscrivono tutte le strategie utili a configurare una condizione esistenziale che possa aumentare il livello di autonomia e di emancipazione delle donne. Partendo dal presupposto che ogni donna che chiede aiuto alle agenzie pubbliche e private e al centro antiviolenza è portatrice di bisogni, richieste, desideri, vincoli e risorse legati al proprio vissuto di violenza e alla propria biografia, ed è importante che le strategie siano pensate, co-costruite e realizzate insieme alla donna, quale soggetto attivo del percorso di uscita dalla violenza.

Nella nostra realtà locale, come in molti paesi europei, i dati che vengono raccolti dai Centri sono la fonte principale di informazione sul fenomeno della violenza contro le donne a cui altri soggetti, pubblici e privati, fanno riferimento, per ricostruire un quadro conoscitivo sul quale basare le proprie azioni.

La violenza contro le donne, in particolare quella domestica, è una questione complessa che riguarda molti aspetti della vita delle donne: la salute, il proprio equilibrio psico-fisico, le proprie relazioni sociali ed affettive, il lavoro e l’autonomia economica. Per riflesso, nelle risposte alle richieste di aiuto delle donne sono coinvolte molte agenzie territoriali: Servizi Sociali, ASL, Ospedali, Forze dell’Ordine e Tribunali.

Nelle situazioni di maltrattamento sono inoltre coinvolti altri soggetti, portatori anch’essi di bisogni, vincoli e difficoltà: figli/e, famiglie d’origine, comunità di riferimento. Le richieste esplicitate dalle donne, quando scelgono di intraprendere un percorso di uscita dalla violenza, attengono principalmente al tema della protezione e della sicurezza, della gestione dei figli, dell’autonomia economica, della reperibilità di una casa.

Se queste richieste rimandano a bisogni materiali e concreti, i quali possono manifestarsi con livelli di urgenza differenti da caso a caso, sussistono bisogni impliciti e meno tangibili ma altrettanto determinanti nello svelamento della situazione di violenza subita e nella costruzione di un rapporto di fiducia con chi le accoglie: la vergogna, la paura di non essere credute, il senso di colpa.

Le donne hanno quindi bisogno di essere sostenute per poter immaginare la loro vita al riparo dalla paura, dall’isolamento e dalla svalorizzazione. Uscire dalla violenza, soprattutto se agita dal partner, è un percorso difficile sia per le conseguenze che la violenza produce sulle donne sia per le risposte parziali che ancora troppe volte le donne ricevono nelle loro richieste di aiuto. I colloqui di accoglienza con le donne, presso il centro antiviolenza, secondo una metodologia basata sulla relazione tra donne, con personale specificatamente formato, sono il punto di partenza di tutte le azioni successive previste da questa proposta progettuale.

Al centro c’è la donna con a fianco il centro antiviolenza, intorno a lei tutti gli altri soggetti a cui la donna può accedere, autonomamente, seppur sostenuta dal Centro: se, come e quando vuole. In questa visione la centralità viene riconosciuta alla donna e il valore specifico del centro antiviolenza sta proprio nel fatto di affiancarsi a lei, senza indirizzarla necessariamente verso l’una strada o l’altra; nel valore assegnato alla relazione fra donne per uscire dalla violenza; nelle competenze specifiche delle operatrici in materia di violenza; nella conoscenza che esse hanno delle risorse disponibili per farvi fronte.

Per le donne con figli la situazione si complica, i bambini infatti subiscono la violenza perpetrata sulle madri in termini estremamente traumatici, talvolta prendendovi parte direttamente, altre assistendo impotenti, altre ancora percependo la gravità della violenza.

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Le azioni previste dal progetto

SUPPORTO MATERIALE

Nei percorsi particolarmente complessi di uscita dalla violenza, in cui assenti o molto scarse sono le risorse a disposizione della donna in termini per esempio di reti familiare, sociale, amicale, conoscenze linguistiche e/o del territorio, povertà economica e/o impoverimento conseguente alla esperienza di violenza, il Centro intende offrire alle proprie utenti, in collaborazione con la rete di servizi a favore delle donne vittime di violenza, pacchi con alimenti, vestiario e beni di prima necessità. Sarà inoltre fornita la possibilità di consumare pasti caldi quotidianamente presso la mensa sociale di una delle associazioni che collabora con il Centro.

SEGRETARIATO SOCIALE

Il Centro fornirà informazioni sul complesso dei servizi e delle prestazioni sociali, sanitarie, educative e culturali, sia pubbliche che private, presenti sul territorio. In collaborazione con il centro di assistenza fiscale della rete di servizi creata, provvederà alla compilazione delle domande utili per ottenere bonus sociali. Il servizio utilizzerà i seguenti strumenti:

Scheda di decodificazione del bisogno sociale della utente;
mappa delle reti istituzionali;
mappa dei servizi attivati nel territorio dell’ambito;
banca dati delle utenti.

PERCORSI DI INSERIMENTO LAVORATIVO

Il mondo del lavoro è il contesto in cui le donne possono trovare un primo luogo di riscatto. Riuscire in tempi brevi a costruirsi le pre-condizioni per avvicinarsi o ri-avvicinarsi al lavoro è fondamentale Il progetto vuole offrire alle donne la possibilità di svolgere percorsi che prevedano azioni di orientamento e individuazione delle competenze personali nonché di scambio di strategie di coping e di sperimentazioni di sé in contesti formativi e produttivi. Attraverso il proprio Sportello Lavoro in Rosa saranno attivati dei percorsi di orientamento con l’obiettivo di accelerare l’acquisizione di strumenti di orientamento da parte della donna, al fine di muoversi in maniera più agevole nel mercato del lavoro e di potenziare le sue risorse per favorirne l’empowerment. Ogni percorso, condotto da un’operatrice esperta di orientamento al lavoro ha una durata massima di 2 mesi con incontri a cadenza settimanale. A queste attività si aggiungono: – supporto nella costruzione del curriculum – accompagnamenti per la consegna del curriculum – mappatura delle “agenzie” di lavoro sul territorio – colloqui di lavoro simulati. In collaborazione con le realtà della rete dei servizi, lo Sportello provvederà altresì alla ricerca di un’occupazione lavorativa dopo il percorso effettuato.

POTENZIAMENTO DELLA RETE DI SERVIZI

Chi si occupa di donne in difficoltà e soprattutto di donne che hanno subito violenza, deve avere la capacità di essere lungimirante e lavorare, fin da subito, per un obiettivo specifico: sostenere le donne a riprendersi “una vita normale”. Questo significa riconoscere quello che è successo e le conseguenze emotive e materiali, per essere in grado di fornire alle donne strumenti per rientrare nel mondo investendo sulle proprie capacità, personali e professionali. Il lavoro di rete è la strategia a cui è indispensabile ricorrere per attivare percorsi di ricostruzione di progetti individuali complessi, per questo il progetto promuove incontri organizzativi e di confronto che facilitino la collaborazione tra le realtà della rete di servizi per il buon esito delle attività previste.

Finalità del progetto quindi è anche quella di migliorare gli interventi in favore delle donne vittime attraverso i servizi forniti anche da una rete integrata per prevenzione, sostegno, contrasto e progetti di autonomia, servizi che favoriscano il recupero della identità e della dignità della donna, annullate sia dalla violenza sia delle diverse difficoltà che deve affrontare.

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L’Autore

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Siamo un gruppo di professioniste impegnate da anni in iniziative ed attività in favore di donne vittime di violenza di genere ed i figli a carico, che hanno deciso di costituirsi in un’associazione di volontariato denominata CENTRO D’ASCOLTO ARIEL.

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